#PAULLORICORDA 500 ANNI DALLA MORTE DI RAFFAELLO SANZIO, GENIO DELL’ARTE

dal 06/04/2020 al 14/04/2020

Biblioteca comunale

 

Il 6 aprile del 1520, quindi 500 anni fa oggi, moriva colui che – unanimemente – è riconosciuto come uno dei più grandi artisti che la storia dell’umanità abbia mai avuto: Raffaello Sanzio.
Se la data della sua morte è certa, la sua data di nascita non è mai stata accertata con esattezza, essendoci due versioni. La prima che sostiene sia nato “l’anno 1483, in Venerdì Santo, alle tre di notte […]”, vale a dire il 28 di marzo (a Urbino). L’altra versione, che non differenzia comunque di molto la data di nascita, lo vuole nascere il 6 di aprile e che sottolinea come la data del giorno e dell’ora di morte di Raffaello, apparentemente coincidente con quella di Cristo – ore 3 del 6 aprile, Venerdì prima di Pasqua – corrispondano esattamente con la data della sua nascita. Anche se, con ogni probabilità, questa perfetta coincidenza pare avvolta dal mistero ma, soprattutto, dalla leggenda.
Tra le figure centrali del Rinascimento, viene identificato tra i padri della corrente artistica del manierismo.
Era figlio del pittore Giovanni Santi (da qui il cognome con cui è noto, Sanzio) da cui apprese – con ogni probabilità – i primi rudimenti ed insegnamenti nelle tecniche del disegno. Il padre era a capo di una fiorente bottega che lavorava direttamente su commissione per le famiglie aristocratiche locali e morì quando lo stesso Raffaello aveva 11 anni.
Nel 1504, quindi poco più che ventenne, si trasferisce a Firenze, per imparare direttamente dalle lezioni dei grandi pittori Leonardo da Vinci e Michelangelo. E’ qui che parte quello che è definito come periodo fiorentino in cui dipinge, tra gli altri, La dama con il liocorno.
Intorno alla fine dal 1508 si trasferisce a Roma. Da qui balza nell’olimpo della stelle dl firmamento, per il suo talento smisurato. Fu, molto probabilmente, il pittore più influente della storia dell’arte occidentale.
Tra le sue opere più conosciute, straordinari capolavori che il mondo ci invidia, ricordiamo: la Madonna del Cardellino (1506 circa), Madonna del prato o Madonna Belvedere (1506), la Scuola di Atene (1509-1511), il Trionfo di Galatea (1512 circa), la Trasfigurazione (1518-1520).
Morì a Roma, il 6 aprile 1520, a soli 37 anni, nel giorno di Venerdì Santo. Secondo il Vasari la morte sopraggiunse dopo quindici giorni di malattia, iniziatasi con una febbre “continua e acuta”. Il mondo perdeva un genio che avrebbe potuto ancora produrre straordinari capolavori per l’umanità intera.
La Città di Paullo gli rende omaggio, nel cinquecentesimo anniversario della morte, ricordando il suo straordinario – quasi divino – talento artistico.

Il Responsabile del Settore Cultura
Roberto Marraccini

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